martedì 25 maggio 2021

Il parto

Il 28 agosto, dopo un'intera giornata in  ospedale a monitorare la pressione, fare prelievi, tampone e tracciato... in serata decidono di ricoverarmi... ero esausta! Mentre firmavo le carte, chiesi alla Dottoressa di turno quando fosse prevista l'uscita.. e lei mi disse: "Uscita? No, Signora, Lei non esce fino al giorno del parto!"

E io che mi vanto di essere forte e di polso... corro da mia madre che mi aspettava fuori a dargli la notizia e scoppio a piangere come una bambina!!!

E così rimango in ospedale per 15 lunghissimi giorni e mi sento rinchiusa in una torre dalla matrigna cattiva...

In tempi di pandemia, non era proprio il massimo stare in ospedale! Sola... con il mio pancione enorme... lontana da mio marito, lontana dai miei affetti... compagne di stanze passeggere che tornavano a casa nel giro di un paio di giorni con i loro pargoletti... a farmi compagnia, c'era una ragazza che proprio come me era in attesa di 2 maschietti e che poi restò lì un mese intero prima di partorire.

Inizialmente mio marito poteva venire a trovarmi solo per 15 minuti a pranzo e 15 minuti il pomeriggio, poi cessarono anche le visite per un periodo e poi solo una volta al giorno... insomma, il Covid rese tutto difficile e distante!

Passavo i giorni tra visite mediche ed esami... tracciati a tutte le ore... 

Passai lì il mio 37esimo compleanno e mio marito passò il suo senza di me...

Ogni giorno stalkerizzavo il mio ginecologo per avere notizie e avere finalmente una data per il cesareo!

La data arrivò: 9 Settembre 2020.

L'unica notizia confortante è che mia madre avrebbe potuto passare almeno la prima notte con me e poi stop.

Io non vedevo l'ora che i miei piccolini venissero al mondo ma avrei preferito con il senno di poi, tenerli ancora un pò nel mio pancione, al sicuro... ma la gestosi non me lo ha permesso!

La mattina del cesareo tutta la mia calma venne meno e mi impanicai un pò... andai in sala operatoria da sola e mentre camminavo lungo il corridoio le mie gambe cominciarono a tremare... e le lacrime cominciarono a scendere da sole... 

mi ricordo che mi schiacciai il dito nella porta del complesso operatorio... porta che avevo aperto già un milione di volte ma quella mattina il panico prevalse.. e quando entrai andai incontro l'ostetrica in lacrime come una bambina piccola dicendole: "mi sono schiacciata il ditoooo"... lei intenerita mi mise un cerotto e cercò di calmarmi...

poi mi ricordo un dolore forte durante la puntura per l'anestesia... e appena mi sdraiarono io che ero convinta di sentire ancora dissi: vi dico appena non sento nulla? e l'anestesista mi disse solo: "Signora siamo già dentro!"

Ero molto stonata... e mi ricordo solo di avere baciato prima un piccolino viscidino e poi l'altro... e non non ricordo più nulla.

Alle 9,31 è nato Andrea Alfio di kg. 1,940 e alle 9,34 è nato Alessandro di kg. 2,340.

Credo di essere risalita a metà mattinata... mio marito mi vide per 1 minuto contato appena uscita e andai in stanza dove c'era la mia mamma a prendersi cura di me...

Cominciai ad avvertire dei dolori sempre più forti... fortissimi... talmente tanto che ad un certo punto dissi a mia madre di chiamare qualcuno... io che non amo "disturbare" nessuno... pensavo fossero normali i dolori ma divennero così forti che mi spaventai... arrivò l'ostretica che tirò su il lenzuolo e da tutto quello che venne dopo, capì che doveva esserci davvero tanto sangue... uscirono tutti e chiamarono i dottori... l'ostetrica a mani nude cercò di aiutarmi con tutte le sue forze... ero piena di coaguli... il dolore che provai è indescrivibile... urlavo, piangevo... e mi riportarono in sala operatoria per estrarli con un macchinario... 

un incubo... ho letteralmente vissuto un incubo nel giorno più bello della mia vita...

la sera debolissima... Alessandro era con me in stanza... mentre Andrea troppo piccolino stava in UTIN... 

L'indomani portarono via anche Ale per via del calo... non mangiò tutta la notte e mi sentivo inutile...

Mia madre fu costretta ad andare al mattino... continuavo a sentirmi debole e i punti mi uccidevano!

Mi riportarono Ale il giorno dopo ma io senza forze dovetti chiedere di tenerlo al nido... in lacrime perchè mi sentivo incapace di dedicarmi a lui... in effetti poi mi dagli esami, si evinse che avevo bisogno di sangue... e mi fecero trasfusione di 2 sacche... mi ripresi di colpo e finalmente il 12 mi dimisero... non riuscì a portare Ale con me... e per la prima volta vidi Andrea in UTIN... 

uscì dall'ospedale a pezzi e sola... mi accolsero tutti a casa... ma io mi sentivo vuota e sola... sapevo che i piccolini stavano bene ed era solo questione di tempo... ma mi sentivo a pezzi e basta...

il 14 settembre portammo a casa Alessandro ed iniziò la nostra carriera di neogenitori esauriti e il 23 settembre portammo a casa Andrea... e la nostra famiglia finalmente si completò...

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