E così tornai ai miei amici... e a quella vita da single a cui piano piano mi andavo abituando...
ma questa volta alle frivolezze da ragazzina, affiancai l'incanto dell'opera a teatro... una magia senza tempo... quanto mi manca il teatro!
E aggiunsi anche escursioni alla ricerca dei tesori della mia città... la mia amata città piena di arte e cultura... qanat, chiese, cripte, giardini, mercati... una meraviglia dietro l'altra... un aspetto di me che finalmente sviluppavo...
Meglio non avrei potuto rappresentarmi: metà frivola e metà secchiona... a mio agio soltanto in equilibrio tra le due cose.
Il titolo di Cavaliere senza macchia passò ad un avvocato conosciuto l'estate prima... se dovessi descriverlo in breve per dargli una facile lettura, direi che è esattamente la copia spiccicata di Picone... e per questo tutto il nostro rapporto è stato un continuo ridere e scherzare...
ma anche per questo io non riuscivo a vedere oltre una profonda amicizia...
quell'anno l'Avvocato mi corteggiò in tutte le maniere possibili e immaginabili... fece l'impossibile per attirare la mia attenzione... con gesti piccoli e grandi... qualche giorno dopo che lo conobbi, mi venne a trovare a lavoro e mi regalò una caffettiera per la nuova casa in cui traslocai (che era la seconda ai tempi), solo perché parlando quella sera avevo accennato al fatto che non avrei potuto farmi il caffè al mattino... qualche giorno dopo ancora mi portò un cd di Renga con l'invito a studiare le canzoni per il concerto che ci sarebbe stato a breve, a cui mi portò...
con il trasloco dovetti comprare una piccola cucina su misura da adattare in veranda e lui si premurò che qualcuno la montasse a dovere... mi portò all'Ikea per rendere quella nuova casa un po' più mia... e quando mi lamentavo delle mie giornate storte, mi portava a cena fuori a mangiare il mio cibo preferito per tirarmi su.
Ci provai a farmelo piacere... aveva tutte le qualità dell'uomo perfetto... ma il cuore non lo comandi e io non ne ero attratta...si illuse per un po', o meglio fui io ad illuderlo...
Ai suoi occhi ero perfetta... e questo appagava il mio ego.
Nonostante il mio tirarmi indietro, lui non smise mai di essermi vicino...
qualsiasi cosa io potessi pensare di desiderare, per lui era già cosa fatta.
Un altro “angelo custode” che si prendeva cura di me.
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